Le abbuffate
Spesso, riferendoci ad alcune esperienze che facciamo col cibo, parliamo di abbuffate.
Ma non è così scontato definire un’abbuffata. È necessario fare un po’ di chiarezza perché non sempre quella che definiamo tale è un qualcosa di nocivo per la salute.
Per molte persone un’abbuffata è qualcosa di assolutamente innocuo: un semplice eccesso alimentare, senza significative conseguenze. Per altre persone, invece, l’abbuffata è un problema molto rilevante, da affrontare in maniera specifica. Come possiamo capire se quella che noi chiamiamo abbuffata è una reale situazione che ci rimanda ad un disturbo alimentare oppure è un semplice mangiare in eccesso?
Cerchiamo, dunque, di capire meglio da cosa sono caratterizzate le abbuffate che ci possono indicare un possibile disturbo alimentare.
Eccone alcuni aspetti caratteristici:
All’inizio l’abbuffata può essere molto piacevole. Pian piano però la sensazione di piacevolezza viene sostituita dal disgusto e, nonostante questo, non ci si riesce a fermare.
L’assunzione di cibo è molto rapida. Durante un’abbuffata si mangia molto in fretta. Per favorire ancora di più la rapida discesa del cibo, alcune persone bevono molto mentre mangiano.
Può capitare che mentre ci si abbuffa le persone manifestino segni di agitazione, per esempio camminando avanti e indietro o vagando senza meta. Si sentono prepotentemente spinte a mangiare.
Durante un’abbuffata spesso si è in uno stato di automatismo, fino al punto di credere che sia un’altra persona a mangiare. Questo stato è favorito dal sentire la musica o guardare la televisione mentre ci si abbuffa, con lo scopo di non pensare a quello che si sta facendo.
Quasi sempre ci si abbuffa nel segreto perché si prova un sentimento di vergogna.
Durante l’abbuffata si ha la chiara sensazione di perdere il controllo sul cibo.
Tra tutti questi elementi distintivi, i ricercatori hanno individuato le due caratteristiche principali dell’abbuffata:
Il quantitativo di cibo assunto è percepito come eccessivo
La persona sperimenta la sensazione di perdere il controllo sul cibo
Questo significa che se anche le esperienze di abbuffate sono molto diverse da una persona all’altra, sono però tutte caratterizzate da questi due aspetti.
Prova ad osservare il tuo comportamento alimentare alla luce di questi aspetti.
Può aiutarti a fare un’auto esplorazione al fine di individuare se le tue abbuffate sono un semplice peccato di gola oppure se nascondono una problematica più significativa che necessita di un intervento professionale per essere risolta.
Potrebbe essere il segnale di una sofferenza in cui stai vivendo. Mangi molto e ti senti depresso per questo, ti senti depresso e mangi molto. In un circolo vizioso.
Chiudere gli occhi su qualcosa che non va non è quasi mai la soluzione migliore. Neanche nascondersi dietro un “domani qualcosa cambierà” è la soluzione migliore. Evitare di affrontare le cose ti fa sentire in gabbia, intrappolato, incapace e fuori posto.
Lasciarsi aiutare non è un segnale di debolezza. Anzi. È l’espressione di un grande amore verso se stessi. Quell’amore che tante volte chiedi al cibo, ma che il cibo non ti può dare.